[CHIACCHIERIO] [RISATE] [MUSICA] [MUSICA] Nell'odierna lezione della storia dell'Antico Egitto ci occuperemo di cosa accade alla fine del Nuovo Regno, ovvero in quel periodo che viene denominata Età Tarda o Terzo Periodo Intermedio, un'epoca in cui vari potentati locali governano in parallelo si può dire, un'epoca in cui per l'ennesima volta l'Egitto si disgrega. Il Terzo Periodo Intermedio o Età Tarda si compone di Cinque Dinastie. Vi segnalo in particolar modo la ventiduesima detta Libica, la ventiquattresima Persiana, è la prima dominazione persiana, e la venticinquesima Nubiana. La ventunesima e la ventiduesima Dinastia furono le casate che fondarono una nuova capitale, Tanis. Siamo nel delta orientale e questa città venne definita la Tebe del Nord, questo perché si poneva come antagonista appunto alla vera Tebe. Vi ricordo che Tebe aveva dato molti problemi a vari sovrani, non ultimo Ramesse II, per lo strapotere dei sacerdoti di Amon. Bene, a Tanis, Tebe del Nord, in ogni caso si riproduce la formazione templare dedicata ad Amon, Mut e Khonsu anche detta Triade Tebana che abbiamo già incontrato. Ecco qui in una planimetria del tempio di cui stiamo parlando, c'è però, rispetto alla vera Tebe, un'enorme differenza: all'interno del Temenos, cioè all'interno del recinto sacro che racchiude il tempio di Amon si trova la necropoli, mentre non è così a Tebe evidentemente, abbiamo visto che le varie necropoli si trovavano sulla riva opposta, cioè sulla riva Ovest di Luxor e la necropoli ha un aspetto, diciamo così, rozzo. Come mai una necropoli si trova per la prima volta all'interno di una cinta sacra? Evidentemente per trovare la protezione di Amon, Mut e Khonsu, è già di per sé un'indicazione del senso di debolezza che l'Egitto comincia a percepire e tuttavia non vi inganni la poca raffinatezza delle strutture architettoniche, perché all'interno di quelle sepolture sono stati trovati dei gioielli di grande raffinatezza: una maschera funeraria del sovrano Psusennes che noterete somiglia molto, o comunque avrebbe voluto somigliare, a quella di Tutankamon, tutta una serie di ornamenti d'oro anche niellati, cioè si tratta di intarsio di metalli di tipo diverso e una triade in cui il sovrano Osorkon, sentite che sono dei nomi strani perché sono appunto di origine libica, è protetto dal Dio Horus e dalla di lui compagna, la Dea Hathor. Una caratteristica dell'Epoca Tarda è l'affermarsi di una tipologia specifica di sacerdotessa, la cosiddetta divina sposa di Amon o divina adoratrice di Amon. In realtà questa figura professionale, perché di professione si tratta, era nata nella diciottesima dinastia, ma con questo epiteto si indicavano le figlie o le mogli talvolta dei sovrani. La differenza in questo periodo sta nel fatto che divine spose o divine adoratrici sono figlie dei sommi sacerdoti di Amon, quindi capite che attraverso questa figura sacerdotale femminile, il sacerdozio di Amon puntava a consolidare ulteriormente il proprio potere, che è un potere politico, ma è soprattutto un potere economico enorme. Qui trovate un'immagine straordinaria, quella della divina sposa di Amon, Karomama della ventiduesima Dinastia, vi basta guardare il modo in cui è ornato il corpo di questa giovane fanciulla, ecco abbiamo un esempio di niellatura, l'oro e l'argento sono colati negli incavi della statua in bronzo e anche i monili vi dimostrano che questa è tutt'altro che un'epoca di decadenza, per lo meno non è un'epoca di decadenza delle arti, certo di involuzione politica ed economica. Dopo la parentesi della dominazione persiana che durerà poco, dal sud emergerà una nuova casata, la venticinquesima dinastia o Dinastia Nubiana, o Kushita o Dinastia dei Faraoni Neri. Questi sovrani vengono dal Sud, sono probabilmente gli eredi di capi politici cacciati proprio dai sacerdoti di Amon, i quali riunificano ancora una volta dal Sud verso Nord, l'Egitto. La statuaria di questo periodo è facilmente identificabile, molto legnosa, molto dura, decisamente siamo lontani dagli standard esecutivi del periodo precedente, ma vedremo anche da quelli della ventiseiesima Dinastia. Inoltre, è facile identificare un faraone nero, perché tutti portano il doppio ureo, cioè il doppio cobra sulla corona, cosa che non era mai accaduta in precedenza. Si diceva vengono dal Sud ed è molto interessante questa immagine, perché vi dimostra che anche Nubia, nell'odierno Sudan, in particolar modo in queste due città cosi strettamente connesse alla venticinquesima dinastia, cioè Meroe e Napata, si applicano modelli figurativi propri del passato faraonico. Notate la combinazione del pilone di un tempio con la sovrastruttura di una piramide, un po' come abbiamo visto se ricordate, nella lezione dedicata anche alla necropoli di Deir el-Medina. Notate anche le sfingi accucciate che costeggiano il dromos che conduce al tempio poliade. La ventiseiesima Dinastia, o Dinastia Saitica, è di solito considerata il canto del cigno della cultura egiziana. È un'arte molto raffinata quella della ventiseiesima Dinastia, ma è un'arte e una raffinatezza che nascondono in realtà davvero un indebolimento politico notevole, e in effetti la ventiseiesima Dinastia vedrà poi l'arrivo dei Greci e la dominazione persiana. Recentemente a Eliopoli, nei pressi del Cairo, è stata rinvenuta questa statua monumentale una statua che era appartenuta originariamente ai Ramessidi, ma che poi era stata usurpata proprio dai sovrani della ventiseiesima Dinastia. L'ultimo sovrano della ventiseiesima Dinastia, Psammetico III, affronterà i Persiani nella battaglia di Pelusio nel 525 e dovrà abbandonare il campo a questi nuovi dominatori. La ventiseiesima Dinastia in particolar modo, ma un po' tutta l'Età Tarda per la verità, si connota anche per una enfatizzazione del culto degli animali. Gli animali, o meglio la manifestazione apparente di divinità, era un fenomeno piuttosto ricorrente nella religione egiziana fin dalle origini, ma a questo punto diventa una forma di devozione popolare quasi semplificata. Sono numerosissime le necropoli in cui si ospitano centinaia, se non migliaia, mummie di coccodrilli, di ibis, di gatti, non sono altro che degli ex voto da offrire alla divinità, a Sobek il coccodrillo, a Thot l'ibis, a Bastet il gatto, per ottenere la salvezza e la salute per sé e per la propria famiglia, una dimostrazione appunto di questa involuzione religiosa di cui abbiamo parlato, che è un tutt'uno con l'indebolimento politico di un Egitto che non domina più il Mediterraneo, ma che al massimo può cercare di difendere i propri confini. Non di tutte le dinastie di questa fase estrema della storia egiziana sappiamo molto, per la verità. La trentesima Dinastia, però, è veramente importante e cruciale per la storia egiziana, perché è quella che rappresenta l'ultima fase di totale indipendenza dell'Egitto rispetto alla dominazione straniera. Se Psammetico III aveva dovuto affrontare i Greci, Nectanebo II dovrà vedersela con Artaserse III, sarà l'inizio di una nuova dominazione persiana, effimera per la verità, perché di qui a poco arriverà Alessandro il Grande. Tuttavia attenzione, perché sia Alessandro Magno, sia i suoi successori i Tolemei, faranno di tutto per farsi considerare dei sovrani egiziani, dei faraoni appunto e si faranno effigiare in tale foggia, questo perché era l'unico modo per mantenere saldo il controllo dell'Egitto. Soltanto il figlio di un dio e cioè un faraone, avrebbe potuto garantire la Maat, ricordate, l'equilibrio cosmico che serve a mantenere salda la Terra del Nilo. [CHIACCHIERIO]