[SUONO] [MUSICA] [MUSICA] Fu l'arrivo dei Fenici in Occidente a portare quegli elementi culturali che furono la rivoluzione per un mondo che ancora viveva nella piena preistoria, e quindi noi adesso andremo a vedere quali furono queste eredità fondamentali, questi strumenti che cambiarono la storia e crearono la civiltà del Mediterraneo. >> Professore, che cosa portarono con loro i Fenici da Oriente? >> Portarono delle cose fondamentali. Innanzitutto i Fenici avevano una tecnologia molto più avanzata e quindi, come simbolo forse del loro apporto dal punto di vista tecnologico noi mettiamo il tornio per fare i vasi. I vasi erano fatti al tornio veloce, però certamente furono le istituzioni culturali che portarono che cambiarono completamente l'Occidente. Due almeno sono fondamentali: l'alfabeto, cioè la capacità per tutti di scrivere con uno strumento facilissimo che si poteva insegnare velocemente e l'idea di città, questa forse è la cosa più affascinante. I Fenici portarono un modello sociale, un'organizzazione, una distribuzione dei compiti, una visione della comunità umana che era completamente diversa da quella che esisteva nei paesi dove arrivarono. In tutto il Mediterraneo occidentale c'erano popolazioni indigene che erano organizzate in modo... diciamo basate su un'economia di villaggio, con diversi gradi di complessità, ma nessuno aveva l'idea di città e l'idea di società con la complessità che si era sviluppata per tre millenni in Oriente. Quindi questo impatto fu fortissimo e un po' il simbolo di queste città sono le mura, come queste dove noi ci troviamo, sono le porte, come la porta sud di Mozia dove noi ci troviamo, perché le porte erano il luogo nel quale la città dialogava col territorio, è da questo tipo di rapporti che si inizia a scrivere la nuova storia che noi vedremo insieme nelle prossime lezioni. Come hanno traversato il Mediterraneo? Vogliamo salire su questa nave per cercare di capire come è avvenuta questa traversata. Abbiamo preso il punto di vista degli indigeni che vivevano nel Nord Africa, o in Italia o in Sicilia, che cosa è successo? Come è stato possibile che questo mare è stato traversato? Da chi? E quando? Sono queste le domande che oggi ci poniamo. Intanto noi abbiamo dei nuovi dati che ci aiutano a capire come ha funzionato questa rotta, il percorso passava per le grandi isole: Cipro, Creta, Malta, la Sicilia, la Sardegna, e poi le Baleari vedremo. Questo lungo percorso quindi era stato scritto nei secoli, non è stato un giorno, non è stato un solo navigante, la nave ha viaggiato tanti anni per poter arrivare fino a Mozia, al centro del Mediterraneo. Adesso ci sono delle scoperte recenti come questo frammento di un vaso babilonese in sardonici, vedete, è uno straordinario oggetto votivo, in realtà era probabilmente un crescente, cioè un oggetto che veniva offerto nel tempio con un'iscrizione. Questa iscrizione ci riporta una data 1300 a.C., che è molto precedente l'arrivo dei Fenici e ci testimonia quindi che la rotta che traversava il Mediterraneo era aperta da secoli, lo vedremo meglio vedendo quello che abbiamo trovato nel sottosuolo di Mozia dell'epoca preistorica. Allo stesso modo un altro incredibile rinnovamento, questo bronzetto, questa statua detto Melqart o Adad, insomma un dio della guerra e della tempesta, che incede tenendo probabilmente una mazza nella destra e nella sinistra una lancia o una folgore, è stata trovata nel mare davanti a Selinunte, anche questo è databile al XIII o al XII secolo a.C., quindi sono dei piccolissimi frammenti del passato che ci aprono dei grandi squarci. Cosa è successo? E come sono venuti questi Levantini in Occidente? Se ci spostiamo all'epoca successiva, alla vera e propria colonizzazione fenicia invece abbiamo le fonti e qualcosa di più sappiamo sul perché queste coraggiose città del Levante si spinsero verso Occidente. La loro economia funzionava ovviamente in particolare sul commercio del metallo che era il bene più prezioso, e il metallo era il rame, il rame per realizzare il bronzo che veniva estratto sui monti Troodos nell'isola di Cipro. Questa è stata la naturale espansione della città di Tiro, che fondò a Kition la sua prima colonia, ma dopo questo c'è un evento politico che porta i Fenici a sfuggire, a dirigersi verso Occidente; è la nascita di un impero, nel cuore della Mesopotamia, dal nord al sud e poi verso Occidente sta formandosi l'impero neoassiro, a partire dal XII secolo questo regno diventa sempre più potente finché non riesce a conquistare le propaggini meridionali dell'Anatolia e una fetta consistente del Levante settentrionale. L'avvento degli Assiri, una forza imperialistica, terrorizza intere popolazioni, rende necessario per gli stati aramaici della Siria e per gli stati della costa del Levante, quindi anche le città fenicie, di difendersi, di creare delle coalizioni, alcune di queste sono famose, perché vi avevano fatto parte re di Israele, re di Giuda. Quindi di fronte a questa ondata di guerre, a dei sovrani che a partire da Assurnasirpal II praticano una politica veramente espansionista, c'è necessità di difendersi, il problema è: come fare le armi? Perché il metallo non è più accessibile, il metallo della Turchia non è più raggiungibile per queste popolazioni. Intervengono in questo i Fenici, la rotta era conosciuta, prenderanno il ferro dalla Sardegna, portando in cambio ai Sardi, alle popolazioni della civiltà nuragica e quelle successive, proprio il rame di Cipro, di cui le popolazioni della Sardegna erano diciamo così ghiotte, perché lo usavano molto, avete tutti presente i grandissimi bronzetti prodotti in Sardegna, venivano fatti non solo... loro avevano lo stagno, il rame lo dovevano importare. Quindi si ingenera un circuito e questo circuito passa per queste città e la guerra che è una grande disgrazia per l'umanità anche nell'antichità, però è anche una ragione di sviluppo, anzi è una ragione rivoluzionaria di cambiamento. Si apre una nuova strada, che arriverà fino alla Spagna, fino alla penisola iberica, dove si trova un'altra ricchezza inestimabile, l'argento, l'argento era vera e propria moneta nell'antichità, e con questo argento i Fenici invece faranno oggetti di lusso, quindi da un lato un commercio finalizzato alla produzione delle armi, dall'altro un commercio di metallo finalizzato alla produzione di oggetti di lusso con argento e oro, che sarà invece il linguaggio con cui le immagini dell'Oriente verranno trasmesse all'Occidente, con cui queste palmette, queste iconografie egiziane verranno portate a tutti i popoli del Mediterraneo. Quindi dall'avvento dell'impero neoassiro prende il via una vera e propria migrazione, che sarà poi trasformata in una colonizzazione. Ci sono delle tappe di questo fenomeno storico, che si possono collegare a degli eventi storici che noi conosciamo, a degli eventi anche militari come la spedizione del sovrano Tigratpileser I alla fine dell'XI secolo, la grande battaglia della più grande coalizione che era stata costituita contro gli Assiri a Qarqar nella valle dell'Oronte nell'853, dove nuovamente la coalizione perde, cioè gli Assiri alla fine vincono sempre fino al sovrano Tiglatpileser III che praticamente conquista fino a buona parte della Palestina. Infine Sargon e Asarhaddon conquisteranno interamente tutto il Levante, Asarhaddon anche l'Egitto e conquisteranno ovviamente Tiro, cioè una delle principali città fenicie, che era stata protagonista di questo fenomeno di espansione. Nell'arco di questa terribile vicenda di sottomissione del Levante, si sviluppa contemporaneamente l'espansione dei Fenici verso Occidente come una sort of di reazione e questo apre una serie di nuove rotte che vedete in questa mappa, che sono state descritte in un libro magistrale dal professor [IGNOTO] di Cambridge e che mostrano come il punto di osservazione che abbiamo scelto per il nostro corso, Mozia, lo scavo storico della Sapienza si trova esattamente al centro di tutte queste nuove grandi dinamiche che rappresentano da un lato portare con sé il passato, e dall'altro aprire invece il futuro, un futuro che si sviluppa tutto lungo il trentaseiesimo parallelo, cioè questa grande linea orizzontale che consentiva di attraversare il Mediterraneo da est a ovest. [SUONO] [VUOTO]