[RUMORE] [MUSICA] [MUSICA] Per capire ancora meglio le caratteristiche della prima società urbana, quella sort of nel levante meridionale all'inizio del III millennio AC, diamo uno sguardo a un altro centro, Khirbet al-Batrawy, scavato dalla Sapienza, anzi scoperto e scavato dalla Sapienza, dove si trova un palazzo straordinario. Studiare questo palazzo servirà a capire ancora meglio qual è il sistema urbano che è sorto nel levante e quindi che modello verrà trasmesso di millennio in millennio fino ai fenici che si sposteranno in occidente fino a noi, alla nascita della società mediterranea. Il palazzo di Batrawy sorgeva subito all'interno delle mura, è stato scavato solo in parte, ma la parte che conosciamo è molto significativa. Ci sono due padiglioni simmetrici separati da un corridoio centrale e in uno di questi due padiglioni, il padiglione occidentale sono stati fatti veramente dei ritrovamenti straordinari. Nella sala con quattro pilastri, quindi un ambiente molto importante, erano stati raccolti poco prima della distruzione dell'edificio tutta una serie di beni che sono forse la migliore fotografia di cos'era un palazzo nell'antichità, abbiamo visto i reperti trovati a Gerico, lì la condizione di conservazione è molto più disgregata, è molto più rovinata. Qui la fortuna di una grande distruzione finale ha provocato la disponibilità per gli archeologi di materiali straordinari. Allora prima di tutto, la produzione agricola rappresentata da questi pithoi, grandi vasi palaziali il cui collo veniva realizzato al tornio, poi altre, diverse, numerose tipologie di vasi da conservazione che contenevano non solo le granaglie, ma anche altri prodotti. Abbiamo visto per esempio una giara che conteneva l'ocra rossa, vasi che erano decorati e che avevano delle dimensioni notevoli. Vuol dire che non venivano usati per il commercio che avveniva a dorso d'asino, ma venivano utilizzati proprio per creare queste grandi quantità, queste grandi scorte alimentari che poi erano il surplus economico che veniva prodotto da queste prime società urbane. Alcuni di questi vasi hanno dei segni e altre ci riportano al paesaggio circostante sui versanti occidentali dove veniva coltivato l'olivo. L'introduzione delle colture che noi oggi chiamiamo mediterranee, ma che allora si trovavano lì, cioè la vite e l'olivo, è un elemento distintivo di questa prima società urbana. Per la prima volta questi vigneti e questi uliveti vengono coltivati in maniera estensiva e i prodoti vengono raccolti centralmente nel palazzo. Abbiamo poi vasi cultuali, abbiamo vasi da tavola con dei servizi, con brocche per esempio per il vino, abbiamo addirittura un vaso cerimoniale molto probabilmente utilizzato proprio dal sovrano, quindi vasi miniaturistici, un vero e proprio completo set di servizi, tra questi spiccano per esempio queste brocche in ceramica così detta red slip o red polished cioè rossa lustrata. Queste brocche sono molto importanti perché ovviamente imitano dei prototipi di rame, ma soprattutto perché queste brocche sono prodotte da un'argilla che è stata selezionata dai vasai solo per il palazzo, non si trova nel resto della città. Quindi questo dà un po' una misura anche della forza politica ed economica del palazzo, cioè ottiene delle produzioni specializzate solo per lui, diventa quindi promotore di un'attività economica e produttiva. Sono dei dati che essendo riportati al III millennio AC, hanno un grande interesse scientifico. Allo stesso modo, proprio l'introduzione del tornio da vasaio, nel palazzo di Batrawy ne sono stati trovati ben tre, è stata promossa dal palazzo per produrre gli oggetti che esso stesso controlla, cioè i grandi vasi. Una grande apertura di orizzonti ci viene data però da questi reperti. Avevamo visto nel palazzo di Gerico una paletta di scisto, qui sono stati ritrovati un'altra paletta di scisto, dei vasi e un vaso detto a fiore di loto, Lotus Days, che è un tipico vaso egiziano. Vedete nella diapositiva in alto a destra un confronto da un famosissimo tempio di Megiddo, una delle città principali della Palestina settentrionale, quindi nuovamente le relazioni commerciali emergono al centro della storia di questo edificio, in particolare la relazione commerciale con l'Egitto. Al centro del palazzo tuttavia è stato ritrovato forse il ritrovamento più importante vicino a una pelle di orso, forse un indumento che veniva indossato anche in maniera simbolica dal sovrano locale come segno di potere, di potere in particolare militare. Accanto a questa pelle di orso è stato trovato un tesoretto con quattro asce di rame. Queste asce sono state studiate nell'Istituto Superiore Centrale per il Restauro, hanno offerto molte informazioni, soprattutto il rame con cui sono fatte ha offerto molte informazioni perché questo rame viene dal sud, viene dalla valle dell'Araba e dal Sinai, e quindi è stato un po' l'anello mancante di una catena, una chiave di informazione per capire che questa città era in realtà collegata con le miniere che si trovavano nell'estremo sud della Palestina. Qui voi le potete vedere, nella valle dell'Araba, nel Wadi Feynan e a Timna proprio nella parte più settentrionale del Sinai. Ed è proprio Timna forse la località che più ci interessa perché il Sinai era già da vari secoli oggetto dell'interesse degli egiziani. I faraoni avevano costruito un porto nel Wadi el-Jarf per più rapidamente raggiungere questa ricca penisola, ricca. piena di materie prime, piena di minerali, di pietre preziose, quindi di pietre, anche di pietre da costruzione però di qualità notevole, quindi gli egiziani si recano nel Sinai per estrarre il turchese ad esempio, che veniva usato moltissimo nella gioielleria egizia, e per raccogliere il rame, e per raccogliere il rame hanno la ventura di incontrarsi probabilmente sulla Copper Route, sulla Via del Rame, proprio con i caranei o con gli abitanti della antica Giudea del III millennio che dal palazzo di Batrawy si recavano verso sud. Quindi questa rotta crea il contatto fondamentale, fecondante per il levante con l'Egitto e vedremo quanto questo contatto sarà per sempre una sort of di matrimonio, di amore, che durerà anche fino all'epoca dei fenici. Basti ricordare che nella cultura fenicia, nella cultura mediterranea, l'apporto egiziano sarà sempre distintivo, verrà considerato distintivo. I recenti scavi a Ras Budran e al Wadi el-Jarf hanno inoltre portato al ritrovamento nel Sinai di edifici e fortezze commerciali egiziane come questa che vedete che effettivamente hanno moltissime somiglianze con l'Egitto e quindi questo del tutto inaspettato orizzonte di collegamento ha aperto nuove prospettive alla ricerca. Non solo nuove prospettive, ma soprattutto ci ha spiegato un concetto fondamentale con cui vorrei finire la lezione di oggi. Non esiste una città isolata, non esistono delle esperienze individuali delle comunità, è tutta una grande rete di centri urbani che via via si formano, si collegano e sono tra di loro connessi. Connessi perché le materie prime, i beni che ognuno ha a disposizione sono diversi e quindi ognuna ha bisogno dell'altra per potere completarsi e avere uno sviluppo economico e sociale coerente e fiorente. E quindi questa prima società urbana via via diventa sempre più ricca, via via diventa sempre più interconnessa, sebbene fosse interconnessa come hanno dimostrato gli scavi di Batrawy, a dorso d'asino con carovane che viaggiavano sugli asinelli, però diventa molto interconnessa con un forte livello di scambio e questo è proprio il segreto sia della sua fioritura e come poi vedremo del suo crollo. Quindi la capacità dell'uomo di navigare in questo caso overland, cioè di navigare su terre, di spostarsi, di scambiarsi, è proprio uno dei segreti della nascita di queste nuove esperienze, della ricchezza e della crescita. Lo scambio, il contatto e l'integrazione sono il segreto dello sviluppo. [RUMORE]