[SUONO] [MUSICA] [MUSICA] Cosa c'era a Mozia in quest'epoca? Quali sono i ritrovamenti che sono significativi per noi e che mostrano questa precocissima navigazione verso occidente. Beh, ci sono dei frammenti ceramici come la ceramica white painted di Cipro che è stata ritrovata, o addirittura i suoi modelli decorativi che venivano copiati nella ceramica preistorica locale. Ma abbiamo anche testimonianze dell'esistenza veramente di un villaggio molto esteso, quindi Mozia era un fiorente villaggio preistorico indigeno della Sicilia occidentale quando i Levantini commerciavano, sbarcando in questo luogo. Non abbiamo ancora la prova esatta della successione tra questa fase e quella dell'arrivo dei Fenici, ma gli scavi sono ancora in corso e quindi le sorprese o le informazioni più precise possono ancora venire. Quindi noi abbiamo Mozia nel secondo millennio. Ovviamente attraverso lo scavo abbiamo distinto diverse fasi. Una delle fasi più affascinanti, più interessanti è proprio quella dell'epoca dei Micenei, cioé tra il 1400 a.C. e il 1250 a.C. Qui troviamo sia delle importazioni levantine come questo vaso dipinto con questa decorazione a metope, ma soprattutto c'è un ritrovamento straordinario, sono state ritrovate due spade di bronzo con addirittura i pomelli in cristallo di rocca che sono sicuramente dei tipi delle spade micenee, quindi ci riportano veramente al momento della grande fioritura di questa potenza militare e commerciale nell'Egeo e nell'area della Grecia. Come sono arrivate a Mozia? Sicuramente ce le ha portate qualcuno che voleva fregiarsi di queste armi, e il fatto che siano state conservate per secoli nella città di Mozia è la prova della consapevolezza del significato che avevano queste armi così pregiate, diciamo, che erano diventate degli status symbol. Lo stesso di quella stessa epoca conosciamo altre parti dell'abitato, delle capanne o comunque degli edifici e la ceramica, tra cui un vaso importato, un grande pithos importato, che sicuramente conteneva un prodotto agricolo, per esempio, proveniente dall'oriente o dalla Grecia. Proprio alla fine di questo periodo abbiamo il primo contatto con delle popolazioni del primo millennio, i Fenici, che avviene contestualmente con quello con la Sardegna, quindi una serie di oggetti che sono simbolicamente rappresentati in questa slide, ci danno quest'ultimo passaggio tra l'età del bronzo e l'età del ferro, quello che viene chiamato il ferro primo. Questi sono un frammento di un vaso filisteo, la ceramica bicroma filistea, che lo vedete in alto a sinistra, alcuni rarissimi e antichissimi frammenti di ceramica fenicia, ma del secolo decimo, e delle macine di basalto che in realtà venivano usate come zavorra nelle navi e che poi venivano lasciate quando si prendevano delle merci, quindi anche testimonianza di scambi che avvenivano, Poi vediamo anche delle testimonianze del rapporto con la Sardegna che già alla fine del secondo millennio si apriva come uno degli sbocchi naturali di questo contatto commerciale tra il levante e l'occidente, tra la costa orientale e la costa occidentale del Mediterraneo proprio passando attraverso Mozia, e questi sono dei frammenti di vasi nuragici con i cerchielli impressi o questa sort of di cucchiai o lucerne, non lo sappiamo bene, insomma oggetti molto diffusi in ceramica, molto semplici che si trovano anche nei contesti sardi, quindi sono degli indicatori molto importanti e qui siamo ancora alle premesse dell'avvento dei Fenici, quindi l'informazione fondamentale di questa lezione è: non sono arrivati i Fenici nel nulla, sono arrivati su una strada che era aperta da un millennio e che già molte diverse popolazioni avevano utilizzato per incontrarsi al centro del Mediterraneo. Nella preistoria, il Mediterraneo era solcato da molti traffici, anche prima di quando si pensasse, per esempio il nostro lavoro a Mozia ha evidenziato come sin dal neolitico e poi dall'età del bronzo, ci fossero scambi anche intensi tra le diverse comunità delle isole che circondavano la Sicilia soprattutto al centro del Mediterraneo. Ci sono dei reperti come questi che vedremo qui nel Museo del Vicino Oriente, come questa ossidiana, ossia una pietra lavica uscita direttamente dal vulcano e che ha una proprietà particolare da essere quasi un vetro, una pietra veramente vetrosa e che veniva usata come lama, lama affilatissima, che ci rivela le reti di scambi, perché le fonti dell'ossidiana nel Mediterraneo centrale erano sostanzialmente quattro: l'isola di Palmarola, il Monte Arci in Sardegna e poi Pantelleria e le isole Eolie. Quella trovata a Mozia principalmente viene da Pantelleria, forse qualche esemplare anche dalle Eolie e dalla Sardegna, quindi già a un livello così antico c'era un commercio di un oggetto, uno strumento, quasi una pietra preziosa in un certo senso, molto importante. I commerci si erano sviluppati con dei circuiti chiusi nelle zone, per esempio, l'estrema punta occidentale della Sicilia, la Sardegna meridionale, le isole Eolie, ognuno di questi settori aveva creato una sort of di circuito, un circuito di scambi però su un raggio di distanza limitato, non più di 100, 150 miglia marine perché più di questo la navigazione prima del primo millennio o della fine del secondo millennio non era in grado di fare. È solo successivamente che questo si sviluppa e proprio l'arrivo dei Fenici è straordinariamente innovativo perché i Fenici saranno coloro che mettono in relazione tutti questi diversi circuiti di scambio, quindi per la prima volta, ciò che veniva scambiato per esempio sulla punta della Sicilia potrà entrare in relazione con quello che veniva scambiato alle Baleari o alle Eolie, o addirittura alla Penisola Iberica, oltre le Colonne d'Ercole, quindi si creerà un trait d'union orizzontale che unisce tanti altri piccoli circuiti commerciali che si erano sviluppati sin da millenni precedenti. Queste informazioni le ricaviamo da oggetti così semplici, grazie alle analisi petrografiche, alle analisi archeometriche, e anche all'attento studio di generazioni di archeologi, è per questo che un museo diventa uno strumento utile perché qui tutti questi materiali vengono studiati in modo sistematico, con le nuove tecnologie e svelano improvvisamente delle informazioni importanti. [SUONO] [VUOTO]