[SUONO] [MUSICA] [MUSICA] Salve a tutti e bentornati. Nel passaggio dalla prima epoca regia alla seconda epoca regia, dal punto di vista archeologico, si registrano dei cambiamenti piuttosto sostanziali. Si inventano le tegole, gli edifici ora sono coperti non più con paglia ma con tegole, gli edifici sono decorati con sistemi di lastre a colori con raffigurazioni che raccontano messaggi che sono dati da chi quelle architetture le aveva volute e dal punto di vista dell'artigianato, appaiono prodotti nuovi come la ceramica in bucchero, questa ceramica nera che vedete nella slide, che viene inventata in Etruria, esportata nel Lazio e poi prodotta anche a Roma. Anche la tecnica di costruzione cambia, per cui vedete nell'immagine come da una tecnica fatta di scheggioni in tufo piuttosto rozzi, piano piano arrivando alla fine del VII e poi nel VI secolo a.C., i blocchi si fanno sempre più squadrati, la tecnica diventa sempre più regolare. Questo cambiamento tecnico e di artigianato così forte è stato interpretato dagli storici come il segno di un cambiamento anche politico, e questa è la ragione per cui si è pensato fino a non molti anni fa, e qualcuno lo pensa ancora oggi, che la città sia nata non alla metà dell'VIII secolo a.C., ma alla fine del VII. In realtà se consideriamo più sistematicamente i dati archeologici, ci accorgiamo che la fine del VII non segna una soluzione nella continuità dell'abitato, né dal punto di vista della struttura, né dal punto di vista delle funzioni, è piuttosto il VI secolo che segna un grande cambiamento, primo fra tutti l'estensione dell'area urbana. Dalla città dell'VIII e del VII di circa 240 ettari, si passa a una città molto più grande di oltre 300 ettari, con una nuova fortificazione e soprattutto con un'estensione dell'area sacra benedetta che sanciva il limite della urbs. Il pomerium, il limite sacrale, viene esteso a comprendere, la vedete nell'immagine, tutta l'area colorata, tranne l'Aventino che comunque è inserito nella fortificazione nuova. La fortificazione la conosciamo in alcuni tratti, il primo questo, costruito sulla cima del ciglio roccioso, al Quirinale, era un muro con un riempimento che regolarizzava il taglio nella roccia del colle, oppure sulla parte opposta di Roma il muro sosteneva un terrapieno molto grande, aggere in latino, e siccome non c'era un limite delle colline molto ripido, davanti al muro si crea un fossato molto ampio per accrescerne la potenza. Anche alcune porte si datano al VI secolo a.C., come questa porta qui sul Quirinale con delle torri al lati. Questa è anche la fase dei grandi lavori pubblici per Roma. Nascono le grandi fogne, sono dei condotti per le acque chiare che devono drenare l'acqua che si raccoglieva nelle valli, principalmente la Valle del Foro dove verrà creata la cloaca, la fogna, detta significativamente massima e poi la valle dove sarà costruito un circo tra l'Aventino e il Palatino. Il cambiamento di Roma si vede anche da un altro punto di vista, perché i luoghi deputati alla politica, che originariamente erano stati collocati ai margini dei vecchi rioni, adesso si duplicano e per la prima volta si occupa la pianura all'esterno delle mura racchiusa dall'ansa del Tevere, il cosiddetto Campo Marzio. In questa zona del Campo Marzio dove c'era la residenza esterna alle mura della famiglia regnante, i Tarquini, si crea un nuovo spazio per un'assemblea pubblica, l'assemblea del popolo in armi che non poteva riunirsi all'interno delle mura, perché le persone armate non potevano oltrepassare il pomerium. In latino questa piazza si chiama l'ovile. Se compariamo il luogo delle riunioni nel Foro, il comizio, con la nuova area politica la troviamo esattamente speculare: una piazza per l'assemblea, qui del popolo senza armi, qui del popolo in armi, ed un santuario a Vulcano qui vicino al Foro e qui in Campo Marzio. La costituzione cambia, si aggiunge un'assemblea nuova e servono nuovi luoghi, ma questi luoghi devono essere necessariamente posti fuori dalla città. Questo non significa che all'interno di Roma il paesaggio non cambiasse, perché, lo vedremo la volta prossima, il quartiere sul Palatino viene modificato, in particolare il lotto all'interno del Santuario di Vesta che fino a questo momento era vuoto, viene occupato da una casa nuova che poi nel corso del tempo cambierà forma. Questa è infine la fase in cui si esprime l'architettura nuova romana, principalmente con i grandi templi quale il Tempio di Giove Ottimo Massimo. Nasce il tempio a tre celle tuscanico. I re fanno in tempo solo a costruirne le fondamenta, è un progetto talmente enorme che non riescono a concluderlo, era un tempio imponente con sei colonne, con un frontone chiuso, elemento tipico di un'architettura diciamo così alla greca e questo tetto che ricordava invece le forme più antiche dei templi romani. Esistevano a Roma anche templi minori della stessa forma però decorati in maniera lussuosissima, come questo santuario qui alla base del colle con queste statue, queste lastre e questi elementi, e così è come possiamo immaginare, questo paesaggio cambiato, questo paesaggio accresciuto da tecniche edilizie nuove, modificato da forme politiche nuove che però è il cambiamento di un qualcosa che esiste già, perché la città è nata almeno un secolo e mezzo prima. Grazie. [SUONO]