[VUOTO] [MUSICA] [MUSICA] Salve a tutti e bentornati. Se riconsideriamo il Palatino ancora una volta, rileviamo tra la fine del VI e gli inizi del V e poi per tutto il periodo tra il V, il IV e il secolo III a.C. un nuovo periodo di continuità. In questo caso però è una continuità che come abbiamo visto nasconde un cambiamento sostanziale, perché lo Stato di Roma cambia, il governo di Roma cambia e Roma deve affrontare dei periodi di forte difficoltà, sia esterna che interna. Gli edifici riflettono poco tutto questo, per quanto riguarda l'assetto topografico del paesaggio sul Palatino. Nel quartiere di Vesta sia gli edifici sacri, sia le grandi Domus registrano pochi cambiamenti, come abbiamo già visto nella casa del Rex Sacrorum, che tra la fine del VI e gli inizi del V diventa una casa più grande con un doppio cortile, e poi dalla fine del V al IV secolo resta più o meno della stessa forma, così come rimane della stessa forma la casa del Pontefice Massimo, la vecchia casa del Re, che conserva il suo accesso alla Via Sacra, forse un atrio al centro e soprattutto il passaggio sotterraneo che connetteva la casa con il santuario di Vesta. Informazioni maggiori ci vengono invece dalle due aree sacre che sono negli angoli opposti del Palatino, primo fra tutti l'angolo nord-est. In questo luogo si trovava un santuario molto importante, che sarebbe stato fondato dallo stesso Romolo agli inizi della storia di Roma. Questo santuario intendeva creare un luogo dove i rappresentanti dei rioni del Palatino si riunivano per avere i loro riti: era un modo per imporre un'autorità centrale ai rioni dell'abitato che fino alla nascita di Roma erano stati parti autonome e paritarie di un abitato unico, ma non sottoposte ad un potere politico. Delle indagini archeologiche molto importanti condotte in quest'area ci hanno effettivamente rilevato dei resti di un santuario, che possiamo immaginare circondato da lotti dove c'erano case private come questo, un altro era qui lungo la strada che dalla valle qui saliva al Palatino, forse ospitante un tempio che possiamo immaginare delle dimensioni del santuario che abbiamo visto alla base del Campidoglio e a cui è possibile immaginare fossero relativi questi frammenti di antefisse e questi doni votivi che sono stati raccolti negli strati successivi in quest'area. Nell'angolo sud-ovest, invece, nel luogo dove si immaginava che fosse stato celebrato il rito della fondazione di Roma, viene costruito alla fine del VI secolo un piccolo tempio dedicato ad una dea femminile. In queste vasche vengono abbandonati dei resti di un tempio che doveva sorgere in quest'area, in particolare questa antefissa con questa donna con una pelle di capra e le corna sulla testa, è una divinità molto nota nel Lazio, Iuno Sospita, era una dea armata, che rappresentava la guardiana di Roma, ed era legata alla salvaguardia dei matrimoni. La zona più strettamente connessa alla fondazione di fronte al tempio viene mantenuta in uso nell'assetto che aveva preso alla fine dell'VIII secolo a.C.: le due capanne vengono mantenute, la piccola e la grande in due vani, e si svolgono sicuramente dei culti in quest'area, perché nel V secolo un vaso viene deposto in questa fossa. Il quadro resta lo stesso fino al IV secolo a.C. Agli inizi del secolo III le cose cambiano, la piccola capanna viene abbattuta, la grande capanna vene mantenuta e all'interno di essa vengono inserite delle basi, forse per sorreggere altari, statue o altri allestimenti, tutto ciò che rappresentava gli elementi più antichi viene interrato e su di esso si crea una nuova area ed una fontana davanti ad essa. Al di là di quest'area viene costruito un nuovo tempio dedicato ancora una volta ad una dea, e la dea è Vittoria. I resti archeologici sono molto pochi, li possiamo vedere qui, questi tratti di muro e dei piloni di fondazione che dovevano sorreggere le colonne sul fronte del tempio, e possiamo immaginare il tempio in questo modo, come vedete qui. Sono rimasti pochissimi altri elementi del tempio, soltanto queste due teste in argilla, Giove barbuto forse e un Dioniso giovane, che dovevano decorare il frontone del tempio stesso. Questo momento di stabilità sul Palatino si protrae per tutto il III secolo a.C. Se consideriamo la lista dei templi fondati a Roma tra la fine del IV e il secolo III a.C., vediamo che soltanto due sono dedicati sul monte. Ancora una volta, però, le cose stavano per cambiare. Con la fine delle guerre che Roma deve sostenere a Cartagine, con la conquista della Grecia, il II secolo a.C. vede il Palatino divenire il centro residenziale per eccellenza dell'élite romana, dei padroni di questo nuovo Impero. Grazie. [VUOTO]