[VUOTO] [MUSICA] [MUSICA] Siamo nel luogo dove sorgeva l'accesso al palazzo di Augusto. Qui dovete immaginare l'arco dedicato a Gaio Ottavio, il padre di Augusto. Alla mia destra, la parte privata del palazzo. Di fronte a me, il basamento del tempio che era l'asse del complesso: il tempio dedicato ad Apollo. Dal tempio verso questa zona si estendeva la parte pubblica della casa, quella che conosciamo meno, perché da questa zona, già dagli imperatori Claudi, Claudio e Nerone, cominciarono ad attuarsi modifiche che poi fecero sì che in questo punto del monte nascesse il primo grande palazzo imperiale, nucleo del grandissimo palazzo che piano piano occupò l'intero monte. Andiamo a visitarlo. [VUOTO] Salve a tutti e bentornati. Nerone si uccide nel 68. Dalla fine dello stesso anno e tutto l'anno seguente Roma vive un periodo terribile. Tre imperatori si contendono il trono, si combatte per le strade, i morti vengono abbandonati lungo le vie e questa lotta si conclude con un quarto imperatore che sale al trono, Vespasiano, che fonderà la casa dei Flavi. Dopo di lui regneranno i suoi due figli Tito, due anni soltanto, e l'ultimo imperatore, Domiziano. Quando Nerone si uccide, il Palatino era in questo stato, quasi tutto occupato da padiglioni connessi alla figura dell'imperatore: la casa di Augusto più antica, la casa del secondo imperatore con le sue estensioni fatte dall'imperatore Claudio, le case della famiglia imperiale verso il Foro, e le prime estensioni, la prima Domus Augustiana che Nerone aveva costruito sul Palatino, e all'esterno, infine, i padiglioni, la grandissima casa fatta da quest'ultimo imperatore fino all'Oppio. Nel 69 i lavori cominciano una volta ancora nell'angolo più vicino alla parte pubblica della casa di Augusto. Vicino la basilica che noi abbiamo visto, già presso il tempio del dio Apollo, si crea un bacino d'acqua con al centro una piccola isola artificiale, dove si crea una sala per banchetti. E qui possiamo apprezzare il rapporto tra il tempio di Apollo, la basilica, il bacino dell'acqua e quest'area dove poteva sorgere questa saletta per cenare. Maggiori lavori sono però inaugurati dall'82 in poi, quando Domiziano crea quello che diventerà il Palazzo del Palatino. Vediamolo in dettaglio. Con questo palazzo, intanto, si creano nuovi luoghi ai margini del monte, si crea un arco per l'imperatore Tito, appena morto, in questo punto, ecco l'arco, che si vede ancora oggi a Roma, e l'angolo del Palatino, dove Augusto era nato, dove era stato stabilito già un santuario in suo onore, viene ristrutturato e si crea un altro piccolo tempio, lo vediamo qui, e viene ricostruita la grande fontana che segnala il margine del monte. Il palazzo stesso era suddiviso in tre grandi blocchi: una parte pubblica, questa, la più vicina alla parte pubblica della casa dell'imperatore Augusto, una parte privata con gli appartamenti dell'imperatore, e un grande stadio in questa parte. L'accesso al palazzo era segnato da questa incredibile sala, che vediamo qui, che fungeva quasi come sala di un trono, dove si accoglievano le persone che venivano a salutare l'imperatore, e da questa moneta possiamo avere un'idea dell'aspetto di questa colossale architettura. Qui in sezione vediamo il susseguirsi dell'ingresso al palazzo, la grande sala, un primo cortile, una seconda sala, fiancheggiata da bacini con fontane, dove venivano ospitati feste, cene ed eventi del genere. Si tratta di un'architettura veramente imponente in questa fase. Vediamoli ancora una volta. Nella sezione rossa vediamo la parte privata del palazzo: l'accesso, il primo cortile, qui, un secondo cortile con un immancabile bacino d'acqua, un padiglione in questa zona qui e la parte interrata del palazzo, vedete: c'è un piano inferiore, dove erano le stanze da letto nell'imperatore, in questa zona qui. In quest'altra vista invece vediamo il raffronto tra la parte privata, questa, e la parte pubblica, il piano nobile e la parte interrata dov'erano le stanze più private dell'imperatore, e ancora una volta su questo lato la grande sala, questa, fiancheggiata dalle due sale minori scoperte porticate con le due vasche per l'acqua. In basso infine la zona verde, la casa di Augusto con la grande curia, la parte pubblica con il cortile interrato subito dopo, ed infine il grande ippodromo su questo lato della domus. Non solo questo lato del monte venne ampliato ma altri lavori vennero fatti nella Domus Tiberiana, sul lato ovest del monte: il giardino viene ristrutturato e si ricostruisce l'ingresso verso la Via Sacra. In questa fase il palazzo si estende definitivamente verso il Foro, come vediamo nelle immagini: questo è il Palatino, questo è il Foro e nell'area rossa vediamo i nuovi interventi degli imperatori Flavi. Qui era la casa che aveva voluto l'imperatore Gaio: lui non aveva vissuto in cima al monte, ma si era creato una domus lussuosissima in questa zona. Il Foro è qui, l'imperatore trasforma un tempio in ingresso alla sua casa, così che lui potesse apparire in questa porta fiancheggiato dai due dei rappresentati nel tempio. Gli imperatori Flavi distruggono la casa, ci creano sopra una grande sala, questa, la numero 10, e dalla grande sala connettono la biblioteca del palazzo ed una sala riservata allo studio dove c'era un santuario per una dea legata alle abilità della mente, Minerva, e questo è il motivo per cui in Sapienza ancora oggi abbiamo una statua a questa dea, la dea della saggezza. Qui possiamo vedere come la grande sala si unisse alla piccola sala per lo studio, dove i volumi erano accolti, e come tutto il sistema fosse connesso al palazzo imperiale attraverso questa meravigliosa rampa dove si può andare ancora oggi. In questo modo, in meno di cento anni da quando Ottaviano aveva scelto di abitare sul Palatino per ricollegare se stesso al luogo dov'era stata fondata Roma, il monte diventa un unico enorme palazzo. Ora siamo sulla Sacra Via. In un'area archeologica molto complessa come questa, non sempre ciò che si vede appartiene alla stessa epoca. La strada è la strada della tarda Repubblica, tra il II e il I secolo a.C., e su questa via si affacciavano le grandi domus che erano qui sul Palatino e altre domus e orrea sull'altro monte di fronte al Palatino, la Velia. Nel 64 d.C. Roma brucia, le macerie vengono sparse in quest'area e il livello si alza. Nerone ha bisogno di quest'area per creare l'ingresso al suo palazzo, che si trovava lì. Allora queste grandi fondazioni vengono gettate e queste fondazioni devono sorreggere un porticato, che si affacciava su questo lato, perché la Via Sacra, con questo suo andamento curvo, è sostituita da una strada rettilinea, che dava l'accesso all'ingresso del palazzo imperiale, la Domus Aurea, che si trovava lì. [VUOTO] [VUOTO] [VUOTO]