[SUONI] [MUSICA] [MUSICA] Salve a tutti e ben tornati. Spostiamoci ora sull'appendice settentrionale verso il Foro questa era l'area che nel 64 brucia con il resto di Roma e dove Nerone costruisce un nuovo impianto urbanistico che doveva fungere da accesso monumentale al vestibolo, il suo palazzo. I quartieri più antichi spariscono e vengono occupati da un impianto regolare con dei portici il tempio di Vesta, la nuova residenza, le Vestali e inizialmente un'area vuota. Qui possiamo vedere ancora come le strutture neroniane, in rosso, hanno alterato lo schema topografico più antico, in blu. Vedete la nuova strada rettilinea e invece, in blu, la vecchia strada che aveva questa curva. La casa delle Vestali viene ricostruita nello stesso luogo però riorientata e trasformata in un edificio molto grande collegato sempre con il santuario ed articolato intorno ad una corte scoperta. L'area occupata dalle sei Vestali era questa e qui invece abbiamo altre stanze. Su questo lato abbiamo le cucine ed ambienti di servizio. Questa è la fase immediatamente successiva all'incendio e questa è un'altra fase che si data verso la fine del secolo I. Nel II secolo, invece, la casa si estende ancora e raggiunge con quest'ala nuova la vecchia strada che univa la via sacra con il monte. L'edificio ha più di un piano, unisce lo spazio che intercorre tra la via sacra, su questo lato, e la via imperiale sulla pendice più in alto e questa è la zona nuova, e qui vedete gli ingressi alle stanze, forse il luogo dove le vestali abitavano. E ancora qui, sull'altro lato. Da questo momento in poi la casa delle vestali non si estenderà più, però verrà riarredata e dotata, nel corso del tempo, di altri elementi. Qui vediamo ancora una volta, in sezione, come dovevano apparire il cortile, gli ambienti sulla via sacra e gli ambienti più interni. Ormai di fatto connessi alla facciata della residenza imperiale e come doveva invece apparire il cortile con il suo portico a due ordini. Questo portico viene ricostruito nel secolo III non è rimasto nulla tranne degli elementi: queste colonne in marmo verde e queste, in marmo rosso, che ci danno l'idea di come potevano essere articolati i due piani; quello inferiore e quello più in alto. Nel IV secolo, infine, il cortile, lo vedete qui, viene occupato da questo padiglione di cui sono state scavate solamente le fondamenta come vedete qui, in rosso. Nonostante si sia conservato poco, si tratta di un elemento molto noto. Ne abbiamo visto uno simile sul Palazzo Imperiale. Sono dei bacini che stanno intorno ad una zona, come una piccola isola, che fungeva da stanza per mangiare. E così è come ci possiamo immaginare l'elevato su questa struttura: delle vasche intorno e la piccola area all'interno. In queste fasi viene ricostruito anche l'ingresso all'area, un piccolo santuario viene riallestito, restaurato per i Lari, gli antichissimi dei che erano venerati nell'area sin dall'VIII secolo a.C. Le immagini antiche come una moneta ci aiutano ancora una volta ad immaginare come i due dei potevano essere raffigurati in questo piccolo santuario. Con il passare del tempo i culti pagani vengono aboliti e qui non si celebreranno più riti. Nondimeno l'edificio continua ad essere utilizzato da persone di alto rango. Tantoché si allestisce al secondo piano in quest'area un piccolo balneum dotato di vasche dell'acqua calda e di vasche dell'acqua fredda. Questi resti sono quelli che sono stati riscoperti alla fine del XIX secolo, quando gli scavi in quest'area sono incominciati. E sono i ruderi che vediamo ancora oggi vedete la sacra via, il cortile della casa l'ala aggiunta nel II secolo e queste meravigliose statue risistemate nell'area alla fine dell'800. Come negli anni immediatamente successivi all'incendio, anche in qust'epoca tarda non si spezza il nesso tra le Vestali e le vecchie memorie di Roma ed il tempio sulla via sacra, forse identificabile con la riproposizione del culto a Jupiter Stator viene ricostruito un'altra volta, ed è questo il tempio che possiamo vedere ancora oggi con le porte in bronzo che è diventato adesso rotondo e fiancheggiato da due aule. Il paesaggio che si crea ora sarà quello che accompagnerà Roma verso la sua fine. Grazie.